Il “Grand Tour” era un viaggio sul continente, che durava circa un anno, effettuato dai giovani della nobilta' inglese alla fine del loro ciclo di studio. Gia' nella metà del XVIII era prassi diffusa per i maschi, solo piu' tardi si inizio' anche per le fanciulle. Lo scopo era fornire ai giovani una cultura cosmopolita mediante la familiarita' con la buona societa', la cultura, l'arte e la politica del continente prima della presentazione ufficiale a corte.
Le tappe principali erano Parigi, centro incontrastato della moda, e l'Italia per la parte culturale, in particolare Roma, Napoli e Venezia, con visite ai siti archeologici. V'era chi si spingeva fino all'Egitto, eventualmente passando per la Grecia, percepita come modello ancestrale della cultura europea e soprattutto britannica.
In questo modo nel mondo anglosassone, ma anche tedesco (si ricordi che anche Goethe viaggiò in Italia), si formò il gusto e la moda delle rovine e si diffuse la conoscenza e l'amore per l'architettura Palladiana.
I ventagli detti del “Grand Tour” non mancavano mai tra i ricordi riportati in patria e si potrebbero definire le cartoline dell'epoca. In Italia si potevano trovare anche pagine non montate con vedute dei maggiori monumenti.